martedì 21 ottobre 2014

Gruppo artistico CULTURA E ATTO CREATIVO - La nascita: Aprile 2011

Gruppo artistico  CULTURA E ATTO CREATIVO

Un' opera di Renato Barisani in mostra a Saviano per CULTURA E ATTO CREATIVO

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Il titolo della mostra d’arte è Cultura e atto creativo. Perché questo titolo? La risposta è abbastanza semplice. Ci ritroviamo a promuovere in tutta Italia,  con il ministero dei beni ed attività culturali, la settimana della cultura. E quindi, in questo contesto, è doveroso richiamare all’attenzione del pubblico, il tema centrale dell’evento, cioè la cultura. Il termine cultura si riferisce alla formazione individuale dell’uomo e in particolare al patrimonio di conoscenze acquisite e maturate. L’arte contemporanea come fonte di uno sviluppo socio-culturale e di conoscenze. Era ora di rivolgere l’attenzione al dibattito creativo. Agire è un atto creativo. Atto creativo è quello che propongono gli artisti attraverso le loro opere. Un processo interattivo dove l’abilità tecnica si presenta come potenziale qualità creativa. L’artista nell’atto creativo ha la possibilità di ascoltare il proprio mondo interiore. Nel processo creativo diviene interprete di moti universali dell’umanità, che in lui inconsciamente si attivano. Arnheim afferma che il processo visivo è atto creativo, percezioni di strutture significanti, non registrazione meccanica di elementi parcellari. E. H. Gombrich sostiene che la storia delle scoperte visive, è scandita dal processo schema-correzione, secondo il quale gli artisti creano continuamente nuovi codici rivedendo le ipotesi di partenza, se i risultati non corrispondono alle aspettative. Dal punto di vista sociologico A. Hauser scrive che << ..la sublimazione può essere un fattore del processo creativo, ma non è affatto identica all’atto creativo>>. Klee per il suo amore verso gli esseri viventi e le piante, è portato a paragonare l'atto artistico umano alla creazione naturale. 
L’atto creativo non coinvolge esclusivamente l’arte, bensì in generale l’intero nostro sistema culturale. L’intento di questo evento culturale è quello di unire i creativi: artisti, musicisti, poeti, letterati, filosofi, registi. Farli comunicare e dialogare tra loro. Tutti insieme rappresentano la coscienza critica della società. Sono la voce del dissenso, della riflessione e registrano con il prodotto del loro ingegno le contraddizioni dell’esistente. Per fare questo devono agire in assoluta libertà. In genere, l’opera d’arte, l’atto creativo esercita sulla mente anche una funzione di liberazione, dalla sofferenza e un certo adattamento alla crisi di valori sociali.
Secondo la teoria classica della psicoanalisi freudiana, che ha fatto sua l’intuizione aristotelica, l’arte è una delle condizioni psicodinamiche alternative alla malattia mentale. Essa cioè esercita sulla mente umana una “ virtù liberatrice”, sgombrandola dalle tensioni che il conflitto con la realtà vi ha accumulato. L’attività creativa ha perciò una specifica funzione di liberazione dalle passioni della mente. L’atto creativo ha quindi un valore liberatorio dell’opera d’arte e nello stesso tempo, è uno strumento conoscitivo, per la descrizione del reale. Lo spettatore, attraverso la visione o la lettura dell’opera, può godere di quel supremo piacere intellettuale che è la contemplazione del vero.
La forza e l’originalità dell’evento savianese risiede nella partecipazione di artisti, poeti, filosofi, letterati, musicisti, attivi nel territorio nolano e metropolitano, ed alcuni di essi provenienti dal nord Italia. Essi producono cultura e aprono orizzonti per un nuovo progresso civico. L’idea è quella di includere piuttosto che selezionare. Incoraggiare la contaminazione tra gli stili e lo sconfinamento. Uno sconfinamento che va dalla tradizionale pittura al videoinstallazione, alla scrittura creativa. Vi sono artisti con un ricco curriculum, che hanno animato la scena culturale campana di questi ultimi decenni ed altri più giovani che accettano la sfida del confronto estetico. Essi vogliono proporre con impressioni, riflessioni, ricordi, un’interazione fra le arti, una fusione e collaborazione fra l’arte e altre discipline umanistiche. 
I linguaggi si snodano in serie di proposte tra cui: pittura, scultura, installazioni, fotografia, video, design, sbalzo e cesello. Tutti i mestieri del fare arte  sono ben rappresentati. 
Diciannove artisti: Renato Barisani, Gabriele Venuso, Giuseppe Cacace, Fiormario Cilvini, Antonello Scotti, Raffaele Vitale, Prisco De Vivo, Gianfranco Coppola, Nunzio Meo, Lavinio Sceral, Carlo Giuseppe Zuozo, Sabato Angiero, Giuseppe Cembalo, Domenico D'Alessandro, Enrico Fiore, Alberto Albano, Marta Marotta, Anna D’Amato, Diana D'Ambrosio.
L’idea di raccogliere diciannove artisti, sotto la dicitura Cultura e atto creativo, non è stato semplice. La presenza del maestro Renato Barisani, con la sua forte sensibilità e cultura ha dato una nuova linfa spirituale alle nuove generazioni di artisti qui presenti, creando un “puro” confronto generazionale.
La presenza di tre donne, Marta Marotta, Anna D’Amato, Diana D'Ambrosio arricchisce ancor di più questo momento culturale. Artisti diversi per generazione, per linguaggio e poetica. Diversi nell’esercizio linguistico e tecnico del proprio mondo espressivo.
L’intera creatività italiana mostra in questi anni segni di appannamento. Noi crediamo che spesso ci sia più interesse di crescita soggettiva, che un reale ed oggettivo impegno altruistico. Ritengo sia doveroso da parte delle istituzioni pubbliche operare e agire in modo psicodinamico per favorire eventi come questo. Quindi, bisogna convertire l'attuale momento di crisi politico-culturale in una opportunità creativa.
Infine, è solo grazie, all’attivismo spontaneo di piccoli gruppi, della Pro Loco, del Comune, delle associazioni culturali,  presenti sul territorio, si riesce a mantenere in vita la cultura. La cultura come motore del progresso umano e civile. 

Massimiliano Coppola